Alla ricerca della tradizione perduta-atto II

Vaschetta di gelato.

Un tuffo nella vaschetta di gelato con crema della nonna alla vaniglia e pinoli di Pisa tostati e caramellati, è un ritorno alle origini del sapore casalingo, autentica resistenza ai gusti industriali omologati. Il mio criterio per valutare la golosità di un gelato, è assaggiare le creme e il cioccolato che tutti vendono, ma che non tutti sanno preparare con maestria. Ho trovato l’originalità del gelatiere Enrico nell’abbinamento artigianale delle sue confezioni: il fondente Africa con cannella e rum dolce, tra gli altri.
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Africa.

Alla ricerca della tradizione perduta

Alla ricerca della tradizione perduta

La cucina bolognese può identificarsi con il tuorlo delle uova che colorano tanto la pasta fresca quanto gli impasti e le creme dei dolci; è così rassicurante che le ricette si tramandino e che certe specialità siano sempre fresche, attuali e genuine. La vetrina del ristorante ‘Da Bertino e figli’ è un frigo aperto, sempre fornito di coppe di vetro di zuppa inglese di varie dimensioni, anche in versione mono per golosi solitari! Così il fucsia dell’alchermes si stringe al giallo della crema, liscia e compatta, e al marrone del cerchio di cioccolata fusa che la guarnisce.

Ogni giorno la produzione di zuppe è ripetuta con costanza, le coppe sempre piene e guarnite nello stesso modo; la riuscita del dolce sembra garantita, ogni volta che la assaggio è buonissima come la prima volta. Il dolce al cucchiaio da asporto è il migliore modo di perpetuare la tradizione e allenare il palato, anche lontano dai pasti.

La pazienza meticolosa e quasi casalinga della famiglia di Bertino, fa venir voglia di cercare quanti altri pasticceri resistano all’imbruttimento del marketing industriale. Seguendo i colori e i profumi si gode meglio!

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Cos’è la “sovranità alimentare”?

Sovranità alimentare, cos'è?

Forse fra qualche anno si parlerà della sovranità alimentare come della più bella metafora di un federalismo equo, democratico, equilibrato, giusto.

Si tratta di un’ordinanza che si sono dati i cittadini di una piccola comunità americana quella di Sedgwick, nello stato del Maine. L’“ordinanza sull’autogoverno del cibo locale” stabilisce che i “cittadini di Sedgwick hanno il diritto di produrre, trattare, vendere, acquistare e consumare il cibo locale a loro piacimento. Nessuna legge e nessun regolamento adottato dallo stato del Maine o dal governo federale può interferire con questo diritto”. Ciò significa che si può commerciare cibo locale senza dover rispettare nessuna norma, comprese quelle sanitarie: il consumatore si assume la responsabilità di vigilare sui propri acquisti.
Geniale e democratico.

La norma è stata approvata all’unanimità dai 120 cittadini di Sedgwick, che hanno votato per alzata di mano. Sembra che l’idea della sovranità sui prodotti alimentari locali si stia diffondendo in diverse piccole comunità e stia attirando molti contadini e allevatori degli Stati Uniti. ( Vedi articolo de Il Post: Che cos’è la “sovranità alimentare”)

Godo

Campagna contro i semilavorati

Fiesta: Dolce semilavorato

Purtroppo l’uso dei semilavorati industriali per pasticceria è una piaga che ha colpito la gran parte degli esercizi. Sono prodotti industriali che permettono di abbattere i tempi di lavorazione e quindi i costi… peccato che in questo modo le brioche abbiano tutte lo stesso sapore (industriale, un po’ di panettone) e questo appiattisca il gusto fra una pasticceria e l’altra.

Gli esercizi che usano questi prodotti non capiscono che usare prodotti industriali per una attività squisitamente artigianale significa abbassare il valore del lavoro e del prodotto. Ci perdono tutti.

Viva i pasticceri che lavorano con gli ingredienti naturali invece che con quelli della Fiesta!
Vi invito a scovare i migliori e a segnalarli qui.

ROSSO Tirami-sù alla fragola

I dolci rossi...

I frutti rossi, le marmellate, le caramelle, i dolci rossi, pare ci attirino sin da piccoli..

mi coglie con stupore infatti la vaschetta di tiramisù della gelateria-pasticceria Pompi. A Roma non più scaglie di cioccolato e cacao ma fragole affogate nella crema mascarpone! Non più caffè che inzuppa la base, ma fresco succo rosa! Idea vivace!

ad maiora