Viaggio in Portogallo (con sortite golose)

Un amico mi ha fatto leggere questo diario di viaggio, intimo, piacevole, leggero. I dolci e le pasticcerie fanno da sfondo, da presenza irrinunciabile.

Grazie Federico

Pasticceria a Lisbona.

Lisbona 02/02/2006 11.00

Parco do Principe Real.
Il principe mi ha offerto un succo d’arancia. Seduto ad un caffe’ nel cuore del piccolo parco, riposo le gambe e il corpo, provati dopo due ore di cammino per le impervie strade di Lisbona e del sue quartiere di Rato.
Lisbona sale e scende, in un vortice continuo. Ti disorienta questo incessante sali e scendi e ti fa perdere il contato con quello che tu pensi siano gli equilibri. Il sole e’ ormai alto e la luce e’ meravigliosa. Il pavimento in pietra prende vita, le ombre e i contrasti lo risaltano e le foglie degli alberi risplendono.
Una piccola sosta e poi via ad arrampicarsi per Lisbona. Un’ultimo sorso… e’ ora di ripartire…

Lisbona 02/02 17.00

Piove.
Alla fine il cielo si e’ arreso e il mio lavoro e’ sospeso.
Il caffe’ in calcada da Cambro e’ per lo piu’ pieno, la gente si ripara dalla pioggia e ne approfitto per un caffe’ e per un dolce.
Discreti, parlano… e masticano… e bevono.
La mia tazza di caffe’ nero, lungo e’ quasi vuota.

Lisbona 03/03 11.00

Pasteis de Belem - Lisbona

Seduto al Caffe’ de Belem aspetto la mia pastei de nata.
Dicono che siano le migliori della citta’. Il sole e’ alto e Tom York mi sta dicendo che “ogni cosa e’ nel giusto posto”.
Non so. Forse.
I miei denti affondono…il sapore di crema si spande in bocca.
Le migliori della citta’.

Lisbona 04/04 2.00

Occorrono tre semplici movimenti. E il divano,
posto di fronte ad una vetrata di un soggiorno al sesto piano di una casa lisboneta in rue da Lapa 14,
diventa il mio letto.

Lisbona 04/04 9.20

Oggi e’ sole e nuvole e vento.
Miles Davis sembra non accorgersene e soffia. Ed ecco che Compulsion prende vita. Soffia Miles, soffia e spazza via un po’ di pensieri.
Al Caffe’ Brasileira, Pessoa e’ inebetito e forse pensa alla Boca de Inferno…alla mia sinistra un signore con scarpe di cuoio marrone e’ attaccato alla sua Imperial e due signore in grigio scendono verso Rua Garret…Almeida Garret, padre della patria, che stringe la mano, nella morte, ad Amalia Rodrigues.

Lisbona 04/04 23.00

Camminare.
Passo dopo passo dopo passo dopo passo dopo passo.
Strade piazze salite e discese avenide rua, Cais-do-sodre,
stazioni e fermate larghi e stretti quartieri fiere e mercati
Barrio Alto, Graca e Alfama Baixa Santo-Amaro Lapo
Avenida de lLiberdade
Passo dopo passo dopo passo dopo passo dopo passo.

Evora 06/02 20.03

Domani si torna a Lisbona.
Venerdi’ inizia il primo vero itinerario…Coimbra, Porto, Braga, Guimaraes, Vila Real, Braganza…poi il sud, ma adesso e’ meglio non pensarci.
La notte alla Pensao o Giraldo si gela…alla finestra lo sguardo e’ sui tetti di Evora…mi manca il Tago e il mio divano che in tre mosse si apre.

Lisbona 07/02 21.30

Ci sono delle cose, quando sei lontano, che fai subito tue…cose che diventano quotidiane e che ti danno la parvenza di poterti sentire a casa.
Dunque…dunque…dunque…
le pasteis de nata e il caffe’, la mattina, nella pasticceria sotto casa… le azulejos che incorniciano il portone di rue da Lapa 14, camminare per strada ascolatando “The State That I Am In”, l’edicola di rue de Carvalho e il suo p.c.

Per le strade di Lisbona.

Lisbona 09/02 11.15

Freddo.
In Praca do Comercio, la statua di Dom Jose’ I si staglia sul grigio e Tago e cielo diventano un’ unica cosa.
Ultimo giorno a LIsbona.
Da domani le azulejos e i marciapiedi lasceranno il posto alle verdi colline dell’ Alentejo e dell’ Algarve, del Douro e dell’ Estremadura, agli alberi da sughero appena tagliati e alle vacche pascolanti.
Ultimo giorno a Lisbona…in cerca di mele e pastiglie Valda…la proprietaria del divano che in tre mosse si apre e delle azulejos che incorniciano il portone di Rue da Lapa 14 ha la febbre.

Coimbra 10/02 17.30

Coimbra. Cuore del fado e dei destini.
Il sole sfuma all’orizzonte dietro i colli delle Beiras, i tavoli dalle gambe color oro della Pasteleria Toledo specchiano acciecanti.
Le mani fredde.
Un cartoccio di caldarroste, per favore. Ci sono parole che a pensarle commuovono, ma non saprei spiegare.

Villa Real 11/02 13.45

I mulini sul crinale dei monti soffiano venti contrari. La srada declina a destra, poi rapidamente verso sinistra. Ed ecco Villa Real, Palacio de Mateus.
Duecentoottantachilometri solo per lui. Meraviglioso.
Poi mi rifugiai allo snack-bar Palacio, e pensai che le parole quando si e’ lontani si dilatano.

Guimaraes 11/02 18.45

Le persone sedute al caffe’ A Medieval in Largo de Oliveira a Guimaraes sembrano avere l’aria stanca. Placidi, staranno pensando ai ventisette passi che li separano dal portone di casa.
Sul mio tavolo, una pasta sfoglia ripiena al formaggio fuma. Placida anch’essa.
Placidamente le dò un morso, placidamente la mastico, placidamente la mando giu’.

Guimaraes 11/02 19.17

Cinque chili. Ecco cio’ che ho lasciato per strada.
La cultura pesa, perche’ siamo noi a regalarle i nostri grammi e il nostro sudore.
Quanti etti lasciati su chiese, archi, campanili, torri, piazze, chiostri, statue con piccioni in testa, castelli, palazzi, musei, rovine, belvederi.
E non fate della facile ironia sottolineando il fatto che non faccio altro che scrivere di pastais de natas, caffe’ e toast al formaggio.

Porto 12/02 21.00

Al Solar do Vinho do Porto mi hanno spiegato che esiste un solo modo per bere il porto.
Uno ed uno soltanto, che sia Ruby, Tawny o Vintage.
Lo si versa mai inclinando il bicchiere e sempre con il ” vortice dell’arbitrio e dell’improbabilita’ “.
Lo si assapora in bocca. Che penetri, nella lingua e nel palato, sulle labbra.
E intanto si pensi intensamente…al puzzo, ai negri e cinesi, alle puttane, alla sporcizia, ai barboni, alla inospitalita’, ai derelitti, agli zoppi, a chi mendica e a chi reclama, all’intrico di vicoli che scendono a precipizio lungo il fiume, alle ombre, al meraviglioso Ribeira.
Deglutire
.

Carvoeiro 18/02 11.00

Questa mattina mi sono alzato di buon’ora.
Lisbona era avvolta dalle nuvole. Il cielo argento.
Qualche ora piu’ tardi mi ritrovai in una grotta a picco sull’oceano, sulla parte piu’ a sud-ovest d’Europa.

L'oceano a Carvoeiro.

Faro 18/02 21.15

Le pareti sono state da poco riverniciate all’hotel Algarve in rua Infante Dom Herrique. Se ne puo’ sentire ancora l’odore.
Le coperte a righe biache e gialle. Un piccolo balcone si affaccia sulla via.
Credo di avere la febbre.

Villa Real de San Antonio 19/02 13.00

In rua I de maio il sole proietta alle mie spalle ombre contrarie.
L’aria e’ mite, il mio viso caldo.
Ho ordinato una spremuta d’arancia.
Pochi minuti dopo ho visto la cameriera, in completo bianco, staccarne tre da uno dei quindici alberi della piazza.
Con curiosita’ ne ho riordinata un’altra e l’operazione si e’ ripetuta
.

Quando i portoghesi ammazzano un maiale non scartano niente.
Non mangiano solo le cosce, i piedini e le spalle, ma anche il cervello e le interiora. Insomma tutto tranne il grugno.
Il sangue viene utilizzato per i sanguinacci. Le interiora vengono fritte o stufate. Lo stomaco viene pulito e servito in zuppa.
Pezzi di cervello e di cuore e chili di reni finiscono nei mercati e nei menu’ dei ristoranti…ma non finiranno mai nella mia pancia.

Lisbona 22/02 sei ore alla partenza

Chick Corea suona e rimbomba nelle mie orecchie. Il suo electric piano implode. “Sometime ago”. E con lui, Joe Farrel, Flora Plurim, Stanley Clarke e Airto Moreira.

Ritorni.
Solitamente si cominciano ad immaginare giorni e giorni prima…si immagina tutto, ogni singolo particolare, ogni tipo di espressione, e si spera che tutto vada cosi’ come lo si e’ immaginato, e la maggior parte delle volte e’ cosi’. I ritorni sono meravigliosi…la notte prima della partenza, interminabile…l’arrivo in areoporto…il volo…la trepidazione…incontrarre lo sguardo, atteso, di chi ti aspetta…l’abbraccio.
I ritorni durano il tempo di un attimo.
E voi? A quando il prossimo?

Federico Tamburini

Godo a Salisburgo

Cari amici,
mi sono concesso una piccola vacanza al fresco della dolce e mozartiana Salzburg, nel cuore della mitteleuropa.
Era la prima volta che visitavo la città e ne ho ricavato una impressione gradevole.
“Gradevole” è la parola giusta per questi posti. Se cerchi emozioni forti meglio girare alla larga. Qui tutto è composto, borghese – nel senso migliore del termine – non è un caso che questa sia una delle culle dell’estetica biedermeier che nacque come contrapposizione al pomposo Stile Impero.

Godo Coldolce a Salisburgo.

Il termine si diffuse attorno al 1850 come dispregiativo per indicare il tipico piccolo borghese apolitico e conservatore, interessato solo alla propria vita familiare. È composto da due parole, cioè l’aggettivo semplice, sempliciotto (bieder, ma che significa anche integro, onesto) unito a uno dei cognomi tedeschi più diffusi Meier (o Maier).

Devo dire che questo stile è davvero riposante e armonioso (ovviamente per immergermi nella città avevo scelto un tipico hotel in stile).
La parte storica, turistica, della città è molto a misura d’uomo, di pedone e di ciclista, è facilissimo fare belle passeggiate, anche nel verde degli argini del fiume, usati dai cittadini come un’autostrada pedonal-ciclistica.

Non vi annoierò con le solite indicazioni sulle mete turistiche (che ho diligentemente visitato) ma vi darò due dritte estemporanee:
La prima, gentilezza e garbo sono stati sparsi per la città con un annaffiatoio difettoso, il risultato è molto diseguale. Ci si imbatte in persone (camerieri, commessi, addetti) gentilissime oppure in parassiti approfittatori e maleducati. Senza mezzi termini.

La seconda, Non salterei una visita da Furst, il pasticcere che ha inventato il cioccolatino dedicato a Mozart diventato poi strumento del più becero marketing turistico da parte della solita multinazionale dolciaria.

Conditorei Fürst - Salzburg.

Nota finale:
ho visto una bellissima gioventù, un sacco di giovani adulti, capaci di rapportarsi col mondo come grandi, uno spettacolo assai raro, da noi. Alcuni di questi hanno dato prova di grandi qualità artistiche in un delizioso concerto di strada a 5 voci, tenuto una sera proprio davanti a Furst.

Café Konditorei Fürst Salzburg.