Cara moka, se non ti amassi tanto…ti odierei!

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Puntuale, esattamente un mese dopo, torna il secondo appuntamento con Aroma, che scrive preziosi accorgimenti per ritrovare “la qualità perduta del caffè” fatto in casa!

Carissimi amici di Godocoldolce, fate per caso parte anche Voi di quel gruppo di Italiani inguaribilmente innamorati ma anche angosciati dalla moka di casa? Sì, quell’attrezzo solo apparentemente rassicurante, che continua a darvi caffè “così così” o, nei casi più “gravi”, tazzine di veleno puro che  parenti e ospiti scansano come la peste al grido di: “uuuuhh, si è fatto veramente  tardi…adesso dobbiamo proprio scappare…” (appunto, scappare). Succede anche a voi che alla vostra proposta “Posso offrirle almeno un caffè?” perfino il Parroco in benedizione Pasquale (sant’uomo…) fugge a sottane levate (non prima di aver tentato un’esorcismo lampo).

Su, confessatelo apertamente, fate outing: sperimentate riti da “macumba”????

Fate i “tre buchini”, le “montagnette”… e altre inconfessabili manovre al limite della scaramanzia pura… NON SERVE A NIENTE?

Coraggio, non perdete le speranze, si può ancora fare qualcosa: noi di AROMA, che abbiamo il pallino del caffè, siamo ben lieti di condividere con voi  il nostro know-how per estrarre dalla vostra amata/odiata moka il meglio che ha da darvi…e magari fare anche un figurone!

Cominciamo a mettere da parte leggende metropolitane e a sfatare luoghi comuni: preparare un buon caffè è come preparare una torta – dovete seguire le istruzioni, usare ottime materie prime e ottimi strumenti, dosare il calore e rispettare i tempi. Coraggio, il risultato vi ricompenserà!

Partiamo dai fondamentali: la pulizia e la manutenzione della moka.

La moka va pulita sempre dopo ogni uso con semplice acqua calda e spugna morbida (niente detersivi profumati!!) e in nessun caso i fondi vanno lasciati all’interno: sarebbe come lasciare del sugo sul fondo della pentola dopo aver condito la pasta…e cuocerci la pasta la volta dopo…

Controllate molto bene l’interno del serbatoio in cui mettete l’acqua (abbiamo visto moka con stalagmiti di calcare). Mettete acqua e limone o acqua e aceto sul fondo del serbatoio e lasciate agire (non usate anti calcare sintetici o troppo aggressivi, lasciano odori sgradevoli) sciacquate bene usando uno scovolino e asciugando con dello scottex.

Ricordate che la moka è un apparecchio a pressione, la guarnizione è un componente fondamentale: se è troppo vecchia, secca, inscurita, sicuramente non è più ermetica e il caffè fa molta fatica a “salire”. Cambiatela con una nuova, dopo averla lasciata a bagno una notte nell’acqua calda e lavata bene per farle perdere l’odore di gomma. Anche le altre componenti mobili, il filtro piatto e quello ad imbuto vanno sostituiti cogliendo l’occasione: in questo modo, dopo un paio di caffè “a perdere” per togliere odori di nuovo, la vostra “mokina” è come nuova.

Per quanto riguarda la procedura per fare il caffè ecco come operiamo noi:

  • Utilizzate solo acqua di qualità oligominerale naturale o comunque la stessa che bevete voi se l’acqua dell’acquedotto è di buona qualità: il caffèè composto prevalentemente di acqua…se sa di cloro…fate voi.
  • Riempite il serbatoio fino sotto la valvolina: non superatela, altrimenti il caffè si bagna d’acqua e ci sono grossi problemi a farlo salire una volta inzuppato.
  • Accomodate il caffè nel filtro morbidamente con il cucchiaino: non pressatelo, non fate strane “montagnette”o “buchetti”. La moka è un prodotto di ingegneria che ha a monte studi importanti da parte di tecnici. La quantità di caffè ottimale è semplicemente quella che è contenuta nel filtro, niente di più. Se il filtro è troppo pieno o troppo pressato il caffè salirà a fatica e solo dopo molto tempo o su una fiamma troppo forte: il caffè sarà bruciato, amarognolo e senza note aromatiche.
  • Pulite il bordo del filtro dalla polvere di caffè che potrebbe entrare il contatto con la guarnizione e chiudete bene la moka: come già sapete la tenuta della guarnizione è fondamentale, la polvere di caffè sul bordo si cuoce sulla guarnizione, rovinandola e impedendole di essere “a tenuta” = caffè bruciato o che non sale.
  • Mettetela sul fornello più piccolo a fuoco molto basso e fate salire il caffè lentamente per non bruciarlo. Spegnete la fiamma quando il caffè è arrivato a metà della caraffina di raccolta, lasciate ancora salire il caffè con il calore dolce residuo. Non preoccupatevi se resta un poco di acqua nel serbatoio alla fine: lo scopo non è quello di utilizzare tutta l’acqua ma di avere un caffè BUONO, non tanto e pessimo.
  • Ancora un piccolo ma importante suggerimento. Un “giro di cucchiaino” dentro alla caraffina della moka prima di servire nelle tazzine: il primo caffè è più denso, mentre l’ultimo leggermente meno – mescolare il caffè consente di servire un caffè più omogeneo nelle tazzine.

Se dopo aver adottato tutti gli accorgimenti il vostro caffè continua ad essere un problema… provate ad eliminare il problema cambiando caffè…

Provocazione a parte, valutate anche questo aspetto:  forse state acquistando dei caffè che non danno piacere al vostro palato, prodotti di buon prezzo ma che non possono avere l’attraenza di grandi caffè selezionati, di grandi provenienze e tostati con cura. Le cure possono non bastare: la materia prima è l’ingrediente “segreto” di tutti i grandi Chef.

Un prodotto di qualità trattato bene vi ricompenserà con il suo gusto, e con la sublime soddisfazione di sentirsi finalmente dire: “ma questo caffè è fantastico!

Se invece, per disperazione, siete passati alle comode capsuline colorate…continuate pure a giocare, ma non rinunciate al piacere di un caffè fatto con le vostre mani, almeno alla domenica o nei momenti di tranquillità.

Facendo un parallelo con il mondo del dolce: ben vengano le merendine golose, ma una sana e sacrosanta torta fatta con le proprie mani è tutt’altra soddisfazione.

A proposito, la prossima volta parleremo di dolci e caffè: abbinamenti cult e ricette a base di caffè per i vostri momenti GODURIOSI!

P.S. = Altre istruzioni per fare il caffè con la napoletana, con il pressofiltro, con il percolatore e l’espresso le potete trovare sul nostro sito www.ilpiaceredelcaffe.it, sezione IL GUSTO – I nostri consigli

 

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  1. L’articolo è convincente, forse proverò a seguire i consigli. Ma fare un caffè buono in casa rimane un’impresa, soprattutto per me che lo amo ristretto… ma grazie, bell’articolo.

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